Gita al Pizzo Tresero 10.04.2016

13 Aprile 2016

La gita di domenica è stata un’ottima alternativa al programma originale, che prevedeva una gita al Piz Surgonda e Piz D’Err.

Alle 5:30 di mattina ci siamo trovati al parcheggio del palazzo Mengotti con la prospettiva di una giornata favolosa davanti a noi.

Dopo un esauriente insegnamento di come si carica correttamente l’attrezzatura in un baule ci siamo diretti verso Bormio precisamente al rifugio dei Forni dove lasciata l’auto al parcheggio ci si incammina a sinistra della valle alla conquista del Pizzo Tresero (3602 m s.l.m.) si tratta di una montagna del gruppo Ortles-Cevedale nelle Alpi Retiche meridionali è l’ultima vetta della Catena delle 13 Cime che inizia dal Cevedale e cinge a sud e ad est il Ghiacciaio dei Forni.

Si sale immersi in un’atmosfera quasi magica oserei dire,
un panorama mozzafiato che ci obbliga a girarci spesso dall’altra parte della valle per ammirare la valle delle Rosole dominata dal Cevedale e dal Palon de la Mare, mentre più in là a sinistra l’imponente vetta del Gran Zebrù.

Continuando a salire si raggiunge la cresta che unisce la cima S.Giacmo al Pizzo Tresero e girando a sinistra iniziamo l’ultima tratta e tutti quanti chi con mooolta fatica chi meno raggiungiamo la cima con evidente soddisfazione.

Dopo una mezz’oretta di stupore ammirando il panorama indescrivibilmente emozionante, sotto un cielo blu cobalto iniziamo un’avventurosa discesa, deviando verso nord dalla cresta che porta alla cima S.Giacomo lungo dei canaloni che ci fanno arrivare direttamente sopra il rifugio Forni.

È stata un’altra grande giornata da ricordare, malgrado la fatica la gratitudine è tanta per il grande spirito di gruppo che si è creato che sprona a non mollare e arrivare in cima con una soddisfazione indescrivibile che regala oltre a delle forti emozioni un empatia che lega tutto il gruppo. È proprio vero che la fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni.

Grazie a tutti di vero cuore e soprattutto grazie alla nostra guida, Demons.

Per la Sportiva Palü Poschiavo

Debora Forer

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