Gita al Piz Roseg 4+5 luglio 2015

22 Giugno 2015

Gita Sportiva Palü al Piz Roseg.


Sabato pomeriggio ci siamo ritrovati alle 13:30 al parcheggio Mengotti e da li ci siamo spostati in auto fino a Pontresina. Siamo poi proseguiti, chi a piedi e chi in bicicletta lungo la Val Roseg. Chi era in bici l’ha depositata nel bosco in fondo alla valle, e siamo andati tutti quanti assieme fino alla capanna Tschierva. Ben 10 persone più la guida Moreno Demonti hanno partecipato a questa gita di società. Una bella cena in compagnia, per poi ammirare il favoloso panorama ha concluso la serata. La domenica mattina ci siamo svegliati alle 3:00. Ancora un po’ appisolati abbiamo mangiato la colazione. Alle 3:40 siamo partiti alla volta del Piz Roseg. Dalla capanna abbiamo camminato, naturalmente muniti di lampadina frontale, lungo il medesimo versante della capanna fino al raggiungimento della prima lingua del ghiacciaio. Attraversata quella, abbiamo salito una lunga morena e li siamo arrivati al ghiacciaio vero e proprio. Da li avanti ci siamo incordati e abbiamo messo i ramponi. Abbiamo di seguito salito il ghiacciaio aggirando i vasti crepacci. Ci siamo dunque spostati sull’altro versante della ghiacciaio andando a imboccare l’inizio dell’Eselsgrat, la cresta sassosa che ci avrebbe permesso l’ascesa. Qui ognuno di noi, chi più, chi meno si è messo alla prova, salendo la cresta e i massi dove bisognava anche arrampicare. Siamo allora giunti al pendio nevoso, dove ci siamo rimessi i ramponi, e passo dopo passo abbiamo salito tutto il pendio arrivando finalmente sulla vetta, quella prefissataci la sera prima, ma non il Piz Roseg, bensì la “Schneekuppe” del Roseg a 3918 metri s.l.m. Felici e esausti abbiamo scattato qualche foto e mangiato qualcosa. Siamo poi partiti alla volta della lunga discesa. Sceso tutto il pendio nevoso abbiamo continuato per poco lungo l’Eselsgrat per poi iniziare le calate, ben cinque, che ci hanno permesso un discesa più veloce ma non velocissima. Bisogna dire che calarsi in undici persone richiede sempre molto tempo. Giunti nuovamente sul ghiacciaio, lo abbiamo attraversato e disceso di nuovo, incordati ma senza ramponi perché il caldo e forte sole della giornata aveva reso la neve sufficientemente accessibile. Siamo ridiscesi lungo la morena, riattraversato la lingua del ghiacciaio e camminati fino alla capanna, arrivando verso le 15:00. Qui ci siamo tolti lo sfizio di bere qualcosa di fresco in compagnia e fare una pausa. Abbiamo poi salutato la guida, la quale è restata in capanna e siamo scesi lungo il sentiero fino alla Val Roseg, dove chi in bicicletta e chi a piedi, siamo tornati fino a Pontresina. Ci siamo salutati e, stanchi ma felici siamo tornati a casa.


Questi sono stati due giorni magnifici che ci hanno regalato una vetta grandiosa e indimenticabile all’insegna del bel tempo. Un grazie di dovere va alla preziosa guida che ha saputo portarci fino in cima, Moreno Demonti, e alla Società Sportiva Palü Poschiavo che ha reso possibile questa gita.

Mauro Lardelli

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