“Pronto ad abbassare il mio tempo della maratona engadinese”

5 Dicembre 2015

Domenica 8.03.2015 ci è riuscito con il tempo di 1:55.41 e si è classificato 30° nella categoria U20 e 524° nella generale! Questo li permetterà il prossimo anno di partire nell’Elite A ! BRAVO MATTEO ! (informazione aggiunta dalla SPP)

Intervista al fondista poschiavino Matteo Jochum

Domenica si svolgerà la 47esima edizione della maratona di sci di fondo in Engadina. Fra i numerosi partecipanti, IL BERNINA ha scelto d’intervistare un giovane e promettente atleta valligiano: Matteo Jochum, classe 1996.
Per gli amanti dello sci di fondo la maratona in Engadina è quasi, usando un termine inglese, un “must”, ossia un obbligo. L’ottima organizzazione e il paesaggio pittoresco regalano agli appassionati e professionisti di questo sport un’indimenticabile giornata. Alla prima edizione di questa manifestazione, svoltasi nel lontano 1969, presero parte 945 atleti e amatori. Negli ultimi decenni, invece, il numero dei concorrenti tocca, in media, le 13’000 unità. Questo numero indica come questo evento internazionale abbia un forte impatto economico per l’Engadina.
Domenica i fondisti partiranno da Maloja e termineranno la gara di 42 chilometri a S-chanf. Alla manifestazione saranno presenti anche alcuni atleti di fama internazionale: Petr Novák (CZE) e Holly Brooks (USA), entrambi presenti alle ultime Olimpiadi invernali a Sochi, Riitta-Liisa Roponen (FIN), bronzo alle Olimpiadi e vincitrice di tre medaglie d’oro ai mondiali.
IL BERNINA ha colloquiato con il giovane valposchiavino Matteo Jochum, classificatosi, nell’edizione del 2014, al 44. posto nella categoria U20 e al 753. posto della classifica generale maschile.

Matteo, come ti sei preparato per la maratona di domenica?
Per quanto riguarda gli allenamenti sugli sci, iniziati con il tanto agognato arrivo della neve, li ho programmati in piena libertà, senza piani ben definiti, unicamente seguendo la passione del momento. Il tutto dipende sempre dagli impegni scolastici, dalla voglia e dalle condizioni meteorologiche. Ho cercato di svolgere regolarmente gli allenamenti, alla ricerca della forma ottimale. Ho preso parte ad alcune gare, che sicuramente sono state anch’esse di grande aiuto per i 42 chilometri di domenica.

L’anno scorso hai impiegato poco meno di due ore. In un’intervista rilasciata dopo la competizione raccontavi di non essere soddisfatto del risultato, poiché il tuo obiettivo era di concludere la gara sotto l’ora e cinquanta. Quest’anno hai alzato l’asticella oppure l’obiettivo rimane immutato?
Direi che restare sotto l’ora e cinquanta è un buon obiettivo; naturalmente minore è il tempo impiegato, meglio è. Siccome di anno in anno le condizioni della neve e quelle meteorologiche sono diverse, non è auspicabile paragonare i tempi di due edizioni differenti. È un tracciato impegnativo e lungo, durante il quale può accadere di tutto. È pertanto richiesto anche un grande livello di esperienza per riuscire a gestire le forze in modo ottimale e per impostare la tattica giusta durante la gara. L’obiettivo principale rimane in ogni caso quello di arrivare al traguardo tutto integro, divertirsi e – perché no – ridurre il distacco dai primi. Questo fa sempre piacere.

Nell’edizione del 2014 presero parte alla maratona due icone dello sci di fondo: Dario Cologna, vincitore di 3 medaglie d’oro alle Olimpiadi, e Anders Gløersen, fresco vincitore della medaglia d’oro ai mondiali a Falun in Svezia. Che effetto fa competere contro i migliori al mondo?
Solitamente gli atleti d’élite si possono intravedere soltanto prima o dopo la gara. La loro presenza porta alla maratona engadinese quel briciolo in più di valore e di lustro e dà ai partecipanti la soddisfazione di poter correre, se non proprio accanto a loro, almeno sullo stesso percorso.

Nicola Crameri collaboratore del Bernina